Informazioni, idee ed esperienze sull’avventura di crescere bilingui.
Quattro domande sul bilinguismo
Se state leggendo questo articolo probabilmente siete degli italiani residenti in Germania ed è anche probabile che la vostra sia una famiglia bilingue e che ci teniate a far crescere i vostri figli con una buona (magari perfetta!) conoscenza di italiano e tedesco.
Ma cos’è una famiglia bilingue? La risposta è ovvia: una famiglia in cui si parlano due lingue. La cosa interessante è vedere come si parlano le due lingue. Ci sono famiglie con entrambi i genitori italiani, altre con un genitore italiano e uno tedesco, altre ancora in cui i genitori parlano due diverse lingue straniere e il tedesco si usa solo fuori casa. In molte famiglie le varie lingue vengono usate a seconda delle situazioni e magari dell’umore dei componenti.
Allora quali sono le strategie migliori perché i nostri figli imparino fin da piccoli le due lingue? Perché non abbiano problemi col tedesco a scuola, ma siano anche in grado di parlare al telefono con la nonna in Italia?
Una persona, una lingua. Una delle strategie più comuni è che ciascun genitore utilizzi la propria lingua madre. Idealmente bisognerebbe che ognuno si limitasse esclusivamente alla propria lingua e che entrambi i genitori avessero molto tempo da passare con i figli, per offrirgli abbastanza input. Ovviamente in molti casi non è possibile e, a prenderla troppo alla lettera, si rischia di avventurarsi in conversazioni bilingui che possono diventare esilaranti e anche estenuanti.
Lingua della famiglia, lingua dell’ambiente. Un’altra strategia molto usata è quella in cui l’italiano viene usato fra tutti i membri della famiglia e il tedesco è riservato a scuola, attività sportive, amici e tutto quanto avviene fuori casa. In questo caso sicuramente è bene creare numerose occasioni di attività fuori casa anche per bambini molto piccoli, in modo che si abituino fin da subito alla lingua dell’ambiente.
Queste sono le strategie più communi e consigliate, tuttavia ciò non significa che non ce ne siano altre ugualmente efficaci. Ad esempio si può decidere di riservare alle due lingue ambiti o momenti diversi: l’italiano per il gioco e il tedesco per tutto ciò che riguarda la scuola; l’italiano durante i pasti e il tedesco per il resto; c’è anche chi si trova bene facendo a giorni alterni.
Qual è il momento migliore per introdurre la
seconda lingua?
Anche per questa domanda non esiste
una risposta unica. In linea generale è sempre bene fare quello che ci viene
naturale.
Se i genitori sono di lingua diversa sicuramente non guasta che ognuno si
rivolga al neonato nella propria lingua madre – in genere viene naturale e fa
affiorare i ricordi della propria infanzia. Per un buono sviluppo delle due
lingue (ma questo vale anche per bimbi monolingui) è bene parlare molto con i
bambini fin dall’inizio: si abituano al suono delle due lingue e a
distinguerle, pian piano memorizzano i suoni e li associano agli oggetti e alle
azioni – più input ricevono, meglio imparano.
Se invece entrambi i genitori sono italiani e magari non hanno ancora troppa
familiarità con il tedesco, non è necessario sforzarsi di parlare in una lingua
in cui non ci si sente ancora “a casa”. Si può invece cercare di creare
occasioni di incontro con il tedesco all’esterno della famiglia, partecipando
ad attività sportive, frequentando i parchi e incontrando altri bambini.
Cosa succede quando i bambini bilingui iniziano a
frequentare la scuola?
Ovviamente quando i bambini
entrano nella scuola dell’infanzia, la lingua tedesca comincia a svilupparsi in
modo più veloce rispetto all’italiano; nella scuola primaria questo fenomeno si
accentua. Aumenta il tempo dedicato al tedesco, aumentano i temi affrontati e
si sviluppa enormemente il vocabolario.
Esiste la possibilità di iscrivere i figli in scuole bilingui o che almeno
offrono delle ore d’italiano. Però ce ne sono solo in alcune città e non sempre
è facile trovare posto.
Un’alternativa alle scuole italo-tedesche sono i corsi scolastici pomeridiani
per madrelingua. In molte città le autorità scolastiche danno la possibilità di
organizzare corsi per bambini di madrelingua diversa dal tedesco, ce ne sono
per le lingue più diverse. Sono corsi istituzionali tenuti da insegnanti
abilitati e riconosciuti dalle autorità scolastiche tedesche: a fine anno
l’italiano compare come materia sulla pagella scolastica, con tanto di voto.
Qualunque strada si scelga è importante continuare a offrire input in italiano
e a creare occasioni di immersione nella lingua.
Per approfondire l’argomento:
Elke Montanari, Mit zwei Sprachen groß werden, 2002, Kössel Velag, München
B. Kielhöfer, S. Jonekeit, 2002, Zweisprachige Kindererziehung, Stauffenburg, Tübingen
Colin Baker, Zweisprachigkeit zu Hause und in der Schule, 2007, Verlag auf dem Ruffel, Engelschoff
Articolo di Francesca Parenti pubblicato la prima volta sulla rivista online Il Deutsch-Italia.
Maggio 2019